Il "gruppo degli otto" tra polemiche e bufale /2


Soffermandoci sulle funzioni del gruppo costituito dagli otto porporati, riteniamo essenziale evidenziare in primo luogo il compito principale ad esso affidato dal Papa, ovvero "studiare un progetto di revisione della Costituzione Apostolica Pastor Bonus sulla Curia Romana", come si legge dal comunicato ufficiale rilasciato dalla Segreteria di Stato. In questo senso, la decisione pontificia non sarebbe affatto un passo verso una collegialità operativa, poichè si tratta di una istituzione puramente pratica. Non rappresenterebbe nemmeno un unicum, poichè sono innumerevoli gli esempi di commissioni cardinalizie create per effettuare riforme e aggiornamenti, come nel caso del Catechismo, del Codice di Diritto Canonico o dello stesso Concilio. La funzione di gabinetto consultivo passa quindi in secondo piano rispetto al compito di revisione della Costituzione Apostolica, ragion per cui è stata preferita la denominazione di "gruppo" a quella più tradizionale di "commissione".

Il Santo Padre ha ritenuto opportuno affiancare anche una funzione consultiva per accogliere un suggerimento emerso durante le Congregazioni cardinalizie tenutesi nei giorni precedenti il Conclave. Infatti è evidente come i membri, provenendo da tutti i continenti, rappresentino la voce di tutti gli episcopati della Chiesa universale e possano così fornire un contributo più completo ed efficace ad una grande sfida qual è la riforma della Curia. Inoltre, come giustamente evidenziato da padre Lombardi, la decisione di fissare la prima riunione del gruppo sotto la presidenza del cardinal Bertello ad ottobre rivela che non vi è alcuna emergenza da affrontare in breve tempo.

In conclusione, possiamo affermare che con questa decisione non si è voluto dare il segnale che la riforma della curia sancirà l'adozione del sistema della collegialità episcopale nel governo della Chiesa, con la conseguente ed inevitabile riduzione del primato del Vescovo di Roma, ma piuttosto è la stessa composizione della commissione a suggerire che il ruolo consultivo è da intendersi funzionale alla riforma. Tutto questo con buona pace di chi grida alla "svolta epocale" e di chi attribuisce alla decisione papale il discutibile (e un tantino patetico) epiteto di "figlia del Concilio".


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